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ESPOSIZIONE A PARTICOLATO FINE (PM2,5) POST-NATALE E AUTISMO: pubblicazione recentissima!

Per materiale particolato aerodisperso si intende l'insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente. Il termine PM2,5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 μm, una frazione di dimensioni aerodinamiche minori del PM10 e in esso contenuta. Il particolato PM2,5 è detto anche ‘particolato fine’, denominazione contrapposta a ‘particolato grossolano’ che indica tutte quelle particelle sospese con d.a. maggiore di 2,5 μm o, all’interno della frazione PM10, quelle con d.a. compreso tra 2,5 e 10 μm. Sorgenti del particolato fine sono un po’ tutti i tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali.


In una recente ricerca pubblicata su PubMed - "Particulate matter exposure during pregnancy and infancy and risks of autism spectrum disorder in children: A systematic review and meta-analysis" - un gruppo di ricerca cinese (Department of Epidemiology and Health Statistics, Laboratory of High Magnetic Field and Ion Beam Physical Biology, University of Science and Technology of China, Department of Epidemiology and Health Statistics...) ha svolto una revisione sistematica della letteratura utilizzando lavori recentissimi, pubblicati prima del 9 aprile 2022.



I risultati del loro lavoro hanno mostrato la correlazione tra ‘particolato fine’ (PM2.5) e un incremento del rischio di Disturbo dello spettro autistico.

Non sono state trovate, invece, correlazioni, nell'esposizione a ‘particolato grossolano’ (PM10).

Gli autori hanno mostrato come anche PMc, PM1 e particolato diesel (DPM) erano associati a un maggiore rischio di Disturbo dello spettro autistico.

L'esposizione a PMc potrebbe aver inciso sull'emergere del Disturbo dello spettro autistico nei bambini nati dopo l'anno 2000.


Questa ricerca è significativa e mostra come l'inquinamento possa essere un fattore decisivo nell'emergere di disturbi del neurosviluppo.


Bibliografia:


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